L’angelologia è una branca della Kabbalah; è una scienza non appresa nel senso che è qualcosa che sappiamo da sempre e che richiede solo di essere risvegliato. Tanto più la condividiamo tanto più si risveglia.
Prima di venire al mondo, quando la nostra Anima decide di reincarnarsi percorriamo l’Albero della Vita in modo discendente apprendendo, sephirat dopo sephirat, tutta la conoscenza dell’Universo.
A tal proposito c’è una storia che mi piace raccontare quando nei miei seminari spiego questo percorso dell’Anima, è la storia dell’Angelo Lailah.
Lailah prende l’Anima e il seme umano, li unisce insieme e li pianta nel suo grembo.
Mentre il bambino prende forma nel grembo, Lailah posiziona una candela sulla sua testa affinché egli possa vedere da una fine del mondo all’altra, ed oltre.
Poi l’Angelo comincia ad insegnare al bambino la storia della sua Anima.
Quando il bambino nasce, Lailah spegne la candela e pone un dito sul labbro superiore del bambino dicendo: “shhhhhhh”.
Questo fa si che il bimbo dimentichi tutto ciò che aveva imparato nel grembo. Ma gli insegnamenti ricevuti rimangono nel suo inconscio e saranno una sottile guida lungo tutta la sua vita.
Deve essere per questo che abbiamo quella rientranza sul labbro superiore.
Al momento della morte, Lailah guida l’Anima umana da questo mondo al prossimo ripercorrendo l’Albero della Vita in modo ascendente… Ma di questo vi parlerò in modo più ampio e approfondito in un prossimo articolo.
Troveremo la pace. Sentiremo gli Angeli.
Vedremo il cielo brillare di diamanti.
[La storia dell’Angelo Lailah è contenuta nel Midrash Tanhuma]